Necci con ricotta, noci e miele

Necci con ricotta, noci e miele

I necci sono un dolce….no, in realtà non sono un dolce. Cioè sì, lo sono oggi, ma un tempo non lo erano mica!

Siamo in Toscana, Pistoia, Lucchesia, Garfagnana e Lunigiana, insomma…quelle zone là. Dove con la farina delle castagne veniva fatta una pastella insieme ad acqua

 e sale – niente zucchero – che poi veniva cotta su una piastra, una sorta di crespella appena un pochino più spessa, che veniva tradizionalmente mangiata soprattutto con i salumi.

Nel tempo poi, ha sviluppato un’accezione dolce, sempre in assenza di zucchero ma in abbinamento con della ricotta, cremosa e avvolgente, che diventava quindi il “dessert” di fine pasto della tradizione contadina. Sano, coi profumi di altri tempi e soprattutto naturalmente privo di glutine, quindi adatto anche agli intolleranti.

Da brava tradizionalista li ho riprodotti esattamente uguali, senza zucchero e con una buona ricotta di pecora, ho solo aggiunto delle noci e del miele, per dargli una nota croccante e un tono più dolce per i palati più esigenti.

Ma se volete davvero la versione migliore che abbia mai mangiato, scorrete fino ai consigli, e provatela: ne vale davvero la pena!

NECCI CON RICOTTA, NOCI E MIELE

Preparazione: 5 minuti+ riposo     Cottura: 2-3 minuti    Dosi: 4 medi/6 piccoli

Per l’impasto:

  • 150 g di farina di castagne
  • 250- 280 g di acqua (nel mio caso 270)
  • sale

Per la farcitura:

  • 150 g di ricotta di pecora di qualità
  • q.b. noci tritate
  • q.b. miele di castagno o di acacia

Prepararli è davvero banalissimo. In una ciotola versate la farina di castagne con il sale, inziate piano a incorporare i 250 g di acqua, poco per volta e sempre mescolando bene con una frusta a mano per non creare grumi. Se la pastella risultasse troppo densa aggiungete un cucchiaio di acqua per volta, senza esagerare. Coprite con pellicola e fate riposare almeno 2 ore in frigorifero, meglio se tutta la notte.

Prendete una padella da crepes se l’avete, altrimenti una normalissima padella antiaderente piccola: ungete con dell’olio evo il fondo, accendete una fiamma media, poi prelevate due cucchiai di impasto e versatelo all’interno della padella: fate cuocere circa 2 minuti per lato, poi adagiate su un piatto di portata e coprite con pellicola alimentare.

A parte lavorate la ricotta con il mestolo per renderla cremosa, adagiatene un cucchiaino sui necci e guarnite con noci tritate e un filo di miele.

I miei consigli:

  • Fate la pastella la sera prima, il risultato sarà tutta un’altra storia!
  • Se volete potrete aromatizzare la ricotta con della scorza d’arancio se vi piace, e aggiungere un po’ di zucchero se proprio non potrete farne a meno. In alternativa, potrete sperimentarli con l’affettato, come era antica tradizione.
  • La versione migliore che abbia mai mangiato nella mia vita è quella con l’amaretto di Saronno (e credetemi, non amo l’amaretto né i liquori, ma questa è spaziale!), provata da il Castagnacciaio a Portoferraio, Isola d’Elba: realizzate i necci e subito prima di farcirli spruzzate la superficie con un filo di amaretto di Saranno, poi inserite la ricotta. Non ve lo sto a spiegare…

 

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