Brutti ma bòni

Brutti ma bòni

A Firenze li chiamiamo così, ma in realtà non è solo il nome di questi biscotti; piuttosto una sorta di detto – bruttimabbòni, pronunciato così con la b doppia – che vale un po’ per tutto, anche per la frutta quando non ha un bell’aspetto ma in realtà è saporitissima.

Nati dall’idea di come riutilizzare gli albumi avanzati in pasticceria, il loro nome nasce dal fatto che un tempo l’impasto veniva versato a cucchiaiate irregolari nella teglia di cottura, formando quindi degli agglomerati bitorzoluti di impasto che non erano invitanti alla vista ma avrebbero regalato notevoli sorprese al palato.

Nella mia versione ci si aiuta con due cucchiai per dare una forma più regolare, ma andrà benissimo attenersi al rigoroso “brutto”…tanto sarà bòno!       

 

BRUTTI MA BÒNI

 

 

Preparazione:  15 minuti

Cottura: 15 minuti

Dosi: 8 persone (circa 30 pezzi)

 

 

 Ingredienti:

  • 300 g di nocciole
  • 125 g di zucchero a velo
  • 2 albumi (circa 70g)
  • 2 gocce di succo di limone

 

 

 

 

Iniziate tostando le nocciole, in padella girandole spesso oppure in forno: scaldatele bene per far tirar fuori tutti gli olii essenziali. Quando sentirete un profumo intenso di nocciola e risulteranno leggermente dorate togliete dal calore e tritate grossolanamente con un coltello a lama liscia.

Nel frattempo in planetaria o con le fruste elettriche montate gli albumi con le due gocce di succo di limone – mito da sfatare: non è vero che gli albumi sono più stabili se inserite del sale, saranno più sodi e fermi con una sostanza acida come il succo di limone! -, quando inizieranno a formare delle bolle aggiungete poco per volta lo zucchero continuando a montare.

Accendete il forno a 175°. Una volta ottenuta una meringa bella solida aggiungere al composto le nocciole tritate e mescolare dal basso verso l’alto, poi trasferite l’impasto in una padella antiaderente su fiamma media, girando continuamente il composto dall’alto verso il basso: noterete che si asciugherà un po’ e, quando avrà raggiunto una colorazione nocciola spegnete la fiamma.

Sistemare il composto a cucchiaiate su una placca rivestita di carta da forno: per un risultato rustico, prendete un cucchiaio da minestra di impasto e versatelo sulla placca facendo una cupolina, altrimenti potrete usare due cucchiai da minestra – o due cucchiaini da dessert per un formato più piccolo – e realizzare delle quenelle, lavorando l’impasto con le parti concave dei cucchiaini per dare una forma allungata e rotondeggiante tipica delle quenelle e poi adagiandolo sulla placca.

Cuocete per circa 10 -15 minuti, regolandovi anche in base alla grandezza della pezzatura che avete realizzato, poi sfornare e lasciar raffreddare completamente su una griglia.

 

 

 

I miei consigli:

  • Se non avete le nocciole ma le mandorle potrete sostituirle con lo stesso quantitativo, oppure realizzarli con un mix di frutta secca che preferite, meglio se privata della buccia.
  • Conservateli in un contenitore di alluminio ben chiuso, eviterete che l’umidità rovini la meringa.

 

 

 

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