Panettone home made

Panettone home made
Si, si fa prima a comprarlo, si a comprarlo costa meno, “e chi ce l’ha il tempo di fare queste idiozie” etc etc…Li prevengo subito i commenti – anche giusti – che saltano alla bocca e alla tastiera come pensiero automatico.
Quattro lievitazioni, sfogliatura, aromi naturali, niente lievito madre perché ancora gli do de lei e 

non ho confidenza…risultato: 24 ore di apprensione, una lievitazione eccellente che però ha fatto salire troppo il pandoro rispetto al cielo del forno e si è scottato in po’ il sedere, avrei aggiunto un altro po’ di zucchero e ammorbidita appena la consistenza.
Ma è un vero pandoro e soprattutto il mio primo, il profumo l’aspetto e la texture dell’impasto sono proprio quelle!

Pandoro arancia e vaniglia

 
PANDORO FATTO IN CASA
 
Preparazione: 90 minuti    Cottura: 40-50 minuti     Dosi: 8 persone
 
Per il lievitino:
  • 60 g di latte intero
  • 13 g di lievito di birra
  • 10 g di zucchero
  • 50 g di farina manitoba
 
Seconda fase:
• 225 g di farina manitoba
• 1 uova
• 50 g di burro
• 25 g di zucchero
• 5 g di lievito di birra
• 20 g di latte intero
 
Terza fase:
• 225 g di farina manitoba
• 100 g di zucchero
• 40 g di miele di acacia
• 2 uova
• 1 pizzico di sale
• 1 cucchiaio di scorza d’arancia
• q.b di vaniglia
• 1/2 cucchiaino di vaniglia
 
Sfogliatura:
• 140 g di burro
• 1 cucchiaio di scorza d’arancia
• 1/2 cucchiaino di vaniglia
 

Nella ciotola della planetaria versate il latte tiepido e il lievito di birra, mescolate per sciogliere il lievito poi aggiungete lo zucchero e la farina setacciata amalgamando il lievitino. Coprite con pellicola e fate lievitare nel forno spento  per un’ora o fino al raddoppio.

Siete pronti per la seconda fase: prendete il lievitino cresciuto, aggiungete il lievito di birra precedentemente sciolto nel latte tiepido, poi lo zucchero, l’uovo e inserendo il gancio da impasto aziono la macchina lavorando a lungo, finché l’impasto sarà uniforme e si staccherà dalla pareti. A quel punto inserite poco per volta il burro a temperatura ambiente lavorando ancora, finché risulterà omogeneo, liscio e ben compatto. Coprite con pellicola e inserite nel forno spento per circa un’ora e mezzo, fino a raddoppio.

Terza fase: trascorso il tempo di riposo, estraete la ciotola e inserite sull’impasto la restante farina manitoba, 100 g zucchero, il miele, la scorza di arancia e i semi di vaniglia, le uova, un pizzico di sale e azionate la macchina: questa volta lavorerà ancora più a lungo, l’impasto dovrà amalgamarsi e incordarsi, divenire compatto e staccarsi dalle pareti della ciotola. Non preoccupatevi se ci mette un po’ di tempo, aiutate l’impasto ad essere bene impastato abbassandolo verso il fondo in modo che il gancio possa lavorare correttamente. A questo punto coprite con pellicola e fate riposare tre ore in forno spento oppure tutta la notte in frigorifero.

Mentre il pandoro riposa, fate ammorbidire il burro e lavoratelo con una spatola o un cucchiaio insieme alla vaniglia e alla scorza di arancia: sia che lo usiate il giorno dopo, sia che attendiate le tre ore di riposo, gli aromi nel burro sprigioneranno al meglio i loro profumi.

La quarta fase è la sfogliatura: prendete l’impasto ben cresciuto e, infarinando bene un piano di lavoro, stendetelo con il matterello, piano, piano, fino all’altezza di circa 1 cm. Spalmate bene il burro all’arancia e vaniglia su tutta la superficie, poi procedete alla sfogliatura.

 

 

Piegate verso il centro i lembi laterali, destro e sinistro, poi chiudete completamente il lembo superiore e quello inferiore facendoli combaciare al centro; avrete una fessura orizzontale centrale. Ruotate la pasta di 90°, posizionando la chiusura in verticale, premete un po’ con il matterello per fissare bene i lembi poi stendete l’impasto nuovamente – questa volta sarà più spesso – e ripetete l’operazione da capo altre due volte. Alla terza avrete un panetto tenace che fa fatica a stendersi.

Inserite l’impasto sfogliato con le chiusure rivolte verso l’alto all’interno dello stampo da pandoro ben imburrato, fate lievitare nel forno spento per circa 6 ore e procedete alla cottura.

 

 

Riscaldate il forno a 200°C, infornate e abbassate a 170°C per 10 minuti. Se vi accorgete che l’impasto cresce molto verso il cielo del forno, frapponete un foglio di alluminio affinché non si bruci. Abbassate ancora a 160°C circa e proseguite per 30-40 minuti. Sfornate e ribaltate lo stampo su una griglia premendo leggermente, poi avvolgete tutto con un panno e lascio fuori al freddo a raffreddare molto bene.

Sformate il pandoro dallo stampo quando ormai sarà ben freddo, inseritelo in un sacchetto e aggiungete poco zucchero a velo, agitando la busta per distribuirlo uniformemente sul pandoro: lasciate riposare per un giorno poi servite cospargendo la superficie con lo zucchero a velo.

I miei consigli:
 
  • Per ammortizzare i tempi di realizzazione, iniziate a preparare il pandoro verso le 17-17.30 del pomeriggio e interrompetevi alla terza fase, lasciandolo in frigorifero durante la notte e ripartendo il mattino successivo.
  • Se volete mettere della frutta secca, dell’uvetta ammollata e strizzata o delle gocce di cioccolato, inseritele alla fine della terza fase ma ricordate di aumentare il lievito nella seconda fase di almeno tre grammi, in mo tale che l’impasto sostenga il peso aggiunto di questi ingredienti.

 

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