Un sorriso smagliante, due occhi azzurri dove ti ci tufferesti, una voce calda e calma, un uomo bellissimo, e soprattutto quella parlata americana che mi ipnotizza e ascolterei per ore. Ecco, lui è Bruce – oltre a essere molto altro, ma qui non mi soffermo – e ci siamo andati a genio subito
appena conosciuti, prima di scoprire il comune amore per i gatti che tira fuori il lato tenero di ognuno, ai limiti del rimbecillimento; al netto delle rispettive storie di vita che hanno un tratto del percorso in comune; e ovviamente in considerazione dell’amore per il cibo, per le tradizioni che profumano di casa, che siano a stelle e strisce o tricolori.
Mi raccontava che questa ricetta era un esercizio di calligrafia alle elementari, la maestra dettava e loro scrivevano, poi lui la fece leggere alla madre, provarono la ricetta e rimase forse l’unico dolce che lei amava preparare, lasciando impronta indelebile di come il colore della zucca e il profumo di cannella si unissero in quel ricordo di torte che furono, di anni che furono, qualche vita fa. E io non avrei mai creduto che avesse voglia di condividere con me questa ricetta, che tengo in serbo da quasi un anno e ancora non avevo avuto modo di preparare.
Mi auguro che perdoni la licenza culinaria di una variazione non prevista nell’originale, una piccola modifica per personalizzare questo ciambellone e quasi per evitare il confronto puro con quello scritto in una pagina a quadretti dalla calligrafia di lui bambino col quale certamente avrei perso: perché si sa che l’ingrediente segreto delle torte della nostra infanzia è proprio il caldo ricordo indelebile per tutta la nostra vita.
PUMPKIN CAKE DI BRUCE
Preparazione: 15 minuti Cottura: 30-35 minuti Dosi: 6-8 persone
Ingredienti:
- 150 g di zucchero
- 130 g di olio di semi
- 400 g di zucca
- 2 uova
- 190 g di farina 00
- 5 g di lievito vanigliato
- 1/2 cucchiaino di bicarbonato
- 5 g di cannella
- 1/2 cucchiaino di sale
- 40 g di uvetta
- 30 g di cacao amaro
- 40 g di noci
Per preparare la Pumkin cake di Bruce iniziate dalla zucca: pulitela e tagliatela a dadini piccoli cuocendola a vapore finché non si ammorbidirà, oppure mettete il pezzo di zucca intero con la buccia in forno, con la polpa rivolta verso il basso, e fatela cuocere per circa 40 minuti rimuovendo poi la polpa morbida. Tenete da parte e fate intiepidire.
Nel frattempo scegliete il vostro stampo – a ciambella del diamantifero di circa 18-20 cm ma anche uno stampo a cerniera senza foro centrale – imburratelo e infarinatelo molto bene. Mette l’uvetta in ammollo in acqua tiepida per farla reidratare e tritate grossolanamente le noci.
Montate le uova con lo zucchero e la cannella in polvere fino ad ottenere una montata corposa e densa, a quel punto versate a filo l’olio di semi tenendone due cucchiai da parte: inserite questo poco olio avanzato in un tritatutto da cucina insieme alla purea di zucca e frullate molto bene fino a ottenere un composto omogeneo. A questo punto setacciate insieme tutti gli ingredienti secchi – farina, lievito chimico, bicarbonato, sale – e inseriteli nella montata di uova e zucchero in più volte, alternandoli con la purea di zucchero e mescolando delicatamente.
Inserite nell’impasto l’uvetta ben strizzata e tamponata con un panno, mescolate bene e versate due terzi dell’impasto nella tortiera: nel restante impasto inserite il cacao amaro e le noci mescolando bene per amalgamare la polvere al composto, poi versate nella tortiera.
Infornate a 180°C per circa 30-35 minuti, effettuare la prova stecchino ed eventualmente proseguire per altri 5 -10 minuti la cottura. Sfornate e lasciate freddare completamente prima di sformare dallo stampo. Spolverizzate con poco zucchero a velo e servite.
- Preparate la zucca in anticipo, anche il giorno prima magari sfruttando il forno acceso per un’altra preparazione o cuocendo a vapore la zucca: conservate la polpa in un contenitore ermetico e l’avrete a disposizione per quando realizzerete il dolce.
- Se non amate l’uvetta, potrete sostituirla con delle gocce di cioccolato fondente, magari omettendo il cacao nell’ultima fase per non coprire eccessivamente il sapore della zucca.
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