Khachapuri alias barchette della Georgia

Khachapuri alias barchette della Georgia

Mi piacerebbe pensare di poter mantenere una parvenza di piano editoriale, non so se sarò in grado di essere di parola ma proverò una volta alla settimana a inserire qualcosa di salato: qualcosa che mi rappresenti ovviamente, qualcosa in cui mettere le mani in pasta, ma la pasticceria non è solo dolce, e la panificazione ancora meno, quindi provo a prendermi l’impegno.

Da cosa cominciare se non dal Khachapuri? Lo so che il nome è impronunciabile – ma dopo averlo letto qualche volta poi diventa anche piacevole sfoggiarlo fingendo

 una certa proprietà di linguaggio – ma in realtà posto che vai e barchetta di pane che trovi: sono tipici della Georgia, anche se a essere tipico è più il ripieno che il contenitore. Due formaggi, uno più sapido e l’altro a pasta filata, e un ovetto che ne arricchisce l’aspetto e il gusto. In Turchia però si trova la stessa pietanza, solo che si chiama kimali pide, e se anche la barchetta è la solita, tipicamente viene farcita con carne di agnello o mista.

La cosa più bella è stata dare la forma al pane, e mi perdonerete per la foto orrenda di ausilio che vi inserisco a metà testo, scattata alle 6.00 di mattina col cellulare, ma soprattutto aprire delle minuscole e meravigliose uova di quaglia, sembravano fatte di zucchero.

L’impasto è davvero semplice, come sempre vi lascio le due versioni, quella con più lievito e tempi brevi di lievitazione e quella con pochissimo lievito e una nanna in frigorifero la notte, nulla di più semplice. Vi risolvono un pranzo, una cena, un aperitivo o anche in giramento di palle, che impastare sotto questo aspetto fa sempre un gran bene!

 

KHACHAPURI alias

BARCHETTE DELLE GEORGIA

Preparazione: 30 min      Cottura: 12-15 minuti     Dosi: 6 pezzi medi

Per l’impasto:

  • 400 g di farina 00
  • 240 g di acqua
  • 12 g di lievito di birra (io 3 g con riposo notturno)
  • 5 g di sale
  • 1 uovo

Per la farcitura:

  • 200 g di feta
  • 80 g formaggio pasta filante (mozzarella per pizza, provola dolce..)
  • 6 uova di quaglia
  • timo
  • mix di spezie leggermente piccanti

 

Inserite nella planetaria la farina, l’acqua con il lievito sciolto all’interno e iniziate a impastare con il gancio da impasti, oppure a mano. Quando l’impasto inizia a incordarsi unite il sale e lavorate bene fino a ottenere un composto liscio. Coprite con pellicola alimentare la ciotola e lasciate lievitare in un ambiente tiepido (forno con luce accesa) per circa un’ora fino a raddoppio. Trovate le indicazioni per la lievitazione con 3 g di lievito nei consigli.

Pesate la massa e dividetela in 6 parti uguali: otterrete una porzione media, se ne volete una grande dividetelo in 4 parti.

Stendete l’impasto dando una forma tondeggiante, se avete diviso per 6 avrete un cerchio di pasta di 18-20 cm di diametro: arrotolate un bordo verso il centro e fermatevi poi il bordo opposto verso il centro, ottenendo due rotolini paralleli, unite le punte sigillandole bene con le dita e allargate la parte centrale creando una cavità che accoglierà la farcitura. Adagiatele su una teglia con carta forno e procedete in questo modo con il resto dell’impasto.

 

 

In un mixer da cucina inserite la feta, il formaggio a pasta filante e il timo: lavorate fino a ottenere un composto di briciole, adagiatelo nelle cavità delle barchette e cospargete con il mix di spezie, spennellando i bordi del pane con dell’uovo sbattuto allungato con un cucchiaio di acqua. Cuocete in forno caldo a 200°-210° per 12-15 minuti circa, finché i bordi saranno dorati e la farcitura ben fusa. Togliete dal forno, rompete un ovetto di quaglia su ciascun pane e infornate per 1 -2 minuti, finché l’albume si sarà rappreso. Servite caldo o tiepido.

 

 

I miei consigli:

  • Io uso molto meno lievito per due motivi: prodotto più digeribile e comodità. Impastate la sera prima di cena e mettete due o tre grammi di lievito, lasciate a temperatura ambiente coperto con pellicola per un’ora se fa caldo, anche due se avete 18-20 gradi in casa. Poi inserite la ciotola in frigo e la riprendete al mattino. Lavoratela un po’ e lasciatela riprendere temperatura, pi procedete a foggiare le barchette.
  • Variate il tipo di formaggi, ma non la quantità: potrete sbizzarrirvi unendo sempre del formaggio a pasta filante con uno più umido e fresco.

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